CCNL Cuoio e Pelli – Industria: c’è l’intesa sul rinnovo del contratto

Previsti interventi su incrementi retributivi, welfare, fecondazione assistita e part-time

Le delegazioni di Assopellettieri, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno sottoscritto l’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL per gli addetti delle industrie manifatturiere delle pelli e succedanei, ombrelli e ombrelloni. Il contratto, scaduto il 31 marzo scorso, ha vigenza fino al 31 marzo 2026 e riguarda circa 56 mila addetti in quasi 5.000 imprese, ed entro il 31 luglio è prevista la votazione da parte dei lavoratori nelle assemblee. L’intesa prevede un aumento complessivo (Tec) di 200,00 euro; mentre, sui minimi (Tem) l’incremento è di 180,00 euro al 3° livello. L’erogazione dell’emolumento avviene in 3 tranche:
– 60,00 euro da dicembre 2023;
– 60,00 euro da dicembre 2024;
– 60,00 euro da dicembre 2025.

Il montante retributivo complessivo è pari a 3.240 euro. Per quanto riguarda il welfare contrattuale vengono stanziati 3,00 euro in più sull’assistenza sanitaria Sanimoda, con decorrenza gennaio 2024, e sul fondo previdenziale Previmoda un incremento dello 0,30% a carico delle imprese a partire da luglio 2025. Inoltre, sono previsti 2,00 euro sul welfare sanitario destinati alle coperture assicurative per la non autosufficienza. Per le aziende che non applicano la contrattazione di 2° livello, l’Elemento di Garanzia Retributiva viene aumentato a 310,00 euro annui dal 2024.
Sulla parte normativa le principali novità riguardano la Banca Ore, con l’accantonamento che viene elevato a 50 ore; mentre, per il diritto allo studio le ore passano dalle attuali 100 a 120 annue. Sui diritti d’informazione, la soglia dimensionale è stata ridotta, passa, infatti, da 60 a 50 dipendenti, con un conseguente allargamento a più imprese. Per le vittime di violenza di genere viene previsto 1 mese di congedo retribuito a carico dell’azienda aggiuntivo rispetto a quanto previsto dalla legge. All’interno del quadro normativo contrattuale viene inserito un periodo di aspettativa non retribuita per sostenere le donne nei percorsi di fecondazione assistita. Recepita anche la legge Cirinnà e la nuova normativa sui congedi di paternità per 10 giorni. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, è stato aggiornato il periodo di preavviso per gli operai e gli intermedi e la percentuale di part-time viene elevata dal 10 al 12% con una nuova definizione delle casistiche per il suo ottenimento. Viene precisata la disciplina del comporto prolungato con l’estensione della conservazione del posto in caso di gravi patologie. In materia di inquadramento, entro dicembre 2023 viene eliminato il 1° livello e si procede alla nomina di due coordinatori nella commissione per l’inquadramento, uno sindacale e l’altro datoriale, che entro il termine della vigenza contrattuale determina il testo unico finale per la revisione dello stesso.